mercoledì 20 aprile 2011

DOMENICA DELLE PALME

Per la domenica delle Palme andare a Messa e' il minimo e, se ci si trova a Noumea andare a Messa alla Cattedrale può essere oltre che doveroso anche interessante. Anche se sono partita presto, sotto la pioggerellina che evapora immediatamente, come nelle vignette ho visto il bus passarmi sotto al naso... Ho perso tempo ad aspettare il successivo: risultato: ritardo di un piccolo quarto d'ora. Trovare la Cattedrale e' stato facile, e' un edificio in pietra che troneggia sul centro citta'; mi ero assicurata che fosse una chiesa cattolica di S.ta Romana Chiesa, quando si e' all'estero e' facile prendere un abbaglio e scoprire da qualche particolare di star seguendo il culto di una religione differente... Ma la foto del Papa mi rassicurava. La comunità era riunita numerosa per la ricorrenza, avevo partecipato alle Palme con una comunità catecumenale dove la più parte portava una foglia di palma, diventando un giardino vivente, qui invece tutti avevano in mano un ramo di un qualche albero lussureggiante dei dintorni, da lontano ho visto un qualcosa che mi e' sembrato ulivo, ma da vicino la foglia era tutt'altro, una pianta simile, per meno far sentire la differenza... E ne ho preso un paio di rametti. In chiesa c'era un po' di tutto, Kanaki, naturalmente, francesi, la comunita' italiana anche se l'ho scoperto troppo tardi per poter parlare con qualcuno, tanti vietnamiti evidentemente di religione cattolica. La Messa era celebrata dal vescovo e la Chiesa caldissima, tanto che una ragazza e' svenuta nel corso della funzione, la poverina non aveva fatto la prima colazione per poter prendere la comunione, proprio come faceva mia nonna. Si vede che per chi vive qui sull'isola la religione e' considerata ancora seriamente, anche se la celebrazione non ha nulla a che vedere con la Messa alle Seychelles, molto più colorata e con le donne con grandi cappelli colorati che cantavano da fare invidia ad un coro professionale; il prete poi accoglieva i fedeli uno per uno  all'entrata della chiesa e li congedava salutandoli nello stesso modo. Ma e' stato ugualmente bello ed interessante. All'uscita, ficcando il naso a destra e sinistra, mentre prendevo nota degli annunci delle camere in affitto, ho trovato un ragazzo che ne stava mettendo uno per una camera in centro, a due passi dalla cattedrale, in un attimo siamo andati a vedere, in un attimo mi ha dato le chiavi ed in un attimo ho trovato una piccola base per partire nelle mie esplorazioni. La camera e' piccola ma silenziosa, centralissima, fa molto studente, ma ha tutto quello che mi serve: un letto, un armadio, la televisione, visto che qui la sera non c'e molto da fare, e l'appartamentino ha anche un piccolo balcone e non e' umido, che avrebbe dato fastidio alla mia allergia. La mia idea e' di trovare una famiglia Kanaki dove alloggiare, ma non so se in città sara' realizzabile, e' un qualcosa che si fa quando si va all'interno del paese: il vivere in tribù!

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