venerdì 10 giugno 2011

MA LA NOTTE....

Dopo la gita al vulcano, anche se non è stato possibile salire fino alla cima del cratere, ci si sente pieni dell'energia che la terra sprigiona... Almeno io mi sono sentita così, non so i miei compagni di questa piccola avventura, ma ero carica, come una batteria appena staccata dal filo.
E mi sono messa a letto come sempre, in piena tranquillità. Nella notte dei passi mi hanno risvegliata, dei passi che facevano scricchiolare il legno del parquet, ma non c'è parquet in camera, ol pavimento è in piastrelle! Ma il rumore continua, ancora questo scricchiolio... accendo la mia torcia frontale, naturalmente non c'è nessuno nella mia camera; il bagno è a fianco, in comune con il bungalow adiacente, passando vedo una confezione delle mie pillole per la pressione a terra, sotto la sedia davanti alla piccola casetta, strano, erano nello zaino, aperto sì, ma chi può averci frugato dentro per prendere delle medicine italiane, non si rubano piuttosto altre cose come soldi o macchine fotografiche? Mi sembra strano, molto strano, ma sono le 2 e 19 minuti, mi rimetto a nanna e continuo il mio sonno. Dopo poco i passi riprendono, ancora qualcuno che cammina nella stanza... accendo la luce, questa volta controllo sotto i letti e dentro il piccolo  armadio, nessuno, naturalmente, mi rimetto a cercare di dormire anche se leggermente in apprensione, i passi riprendono, sarà un fantasma? Uno spiritello che è venuto a trovarmi? Qualche antenato della mia famiglia? Qualcuno che vuole comunicare con me? E proprio mentre sto pensando queste cose, sento che qualcuno mi tocca il piede sinistro, allungato alla fine del letto, coperto da lenzuola e coperta perchè anche qui l'escursione termica fra giorno e notte si fa sentire. E questo è troppo, ritiro il piede e dico forte: "Chi c'è?" ho chiaramente sentito qualcuno toccarmi, sono abbastanza sveglia ormai, non posso essermi sbagliata. Nessuno risponde, naturalmente, ma sento i passi allontanarsi, forse il suono della mia voce decisa ha fatto allontanare chi o cosa, l'entità che mi si è avvicinata, che  mi ha sottratto le medicine, che ha toccato il mio piede... Ed inizio a pensare, sarà forse un messaggio? Qualcuno vorrà forse dirmi di smettere di prendere queste medicine? E poi ha toccato il mio piede affettuosamente? Sarà, sarà... E valuto la possibilità di alzarmi ed andare a dormire, ma dove? Ci sono alcuni divani a fianco al ristorante, potrei allungarmi lì, certo sarei ancora più esposta, un lato è aperto sulla laguna, o potrei portare il mio materasso davanti al bungalow di una delle coppie che hanno fatto la gita con me, è un po' faticoso ma si può fare, certo, anche in questo caso se non li sveglio devo sempre dormire all'aperto, più vicina ad altri, ma all'aperto. I rumori sono finiti, dopo un ultimo controllo dentro e fuori il bungalow mi riaddormento comunque. La mattina sono un po' confusa, esco per la colazione senza essermi truccata, racconto subito agli altri le mie esperienze notturne: "Sarà un folletto" mi dicono, pare che sia credenza diffusa qui sulle isole pervase di magia che gli spiritelli si aggirino fra noi, e quando chiudevo gli occhi, fra un rumore di passi e l'altro, avevo l'impressione che il fumo del vulcano Yasur, il cui sapore metallico di zolfo era ancora nella mia bocca, prendesse la forma di un'apparizione.

Racconto alla ragazza della reception la mia storia: mi ascolta con attenzione, chiama il ragazzo del bar, la cameriera, fanno un piccolo consulto fra loro, "Sì, effettivamente ci sono spiriti qui sull'isola, ma non all'hotel, no, il Tanna Evergreen fino ad oggi è stato immune da queste presenze, piuttosto, invece, è capitato ad altri clienti che qualche topo, sì un topo, si sia arrampicato sulle pareti intrecciate, facendole scricchiolare, riproducendo un rumore simile ai passi, abbia rubato le medicine, attirato dalla confezione argentata e luccicante e, per finire, mi sia salito sul piede." E' molto meno intrigante e romantico, ma credo sia questo che mi sia successo questa notte, nel mio delizioso bungalow lato giardino... In fin dei conti qui gli uccelli aspettano minacciosi che si finisca la colazione per avventarsi con furiose beccate sulla marmellata, infastiditi se ci si ferma a chiacchierare un po', gli animaletti qui conoscono le nostre abitudini, ci conoscono, oh, se ci conoscono! E sono i veri padroni di questo angolo di mondo incantato.           

3 commenti:

  1. mi vorresti dire che un topo ha preso le medicine dal tuo zaino e le ha buttate per terra?
    che con il suo peso scricchiolano le travi?
    che quando cammina si sente rumore di passi?
    o è una scimmia o un ladro
    gli spiritelli sono esclusi

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  2. Hai fatto bene a scrivermi qui, luisa, nn riesco a seguire Guido dalle Vanuatu!
    Più che Polinesia sembra Africa.
    Paese interessante, molto.

    Non era un topo era un ratto..
    Nn camminava sulle travi ma sulle pareti intrecciate che scricchiolavano
    Qui nn ci sono scimmie.

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