I Kanaki, parola polinesiana che significa "uomo", sono una delle razze più arcaiche che si è stabilita in Nuova Caledonia 30.000 anni fa.
Le caratteristiche somatiche di questa popolazione si distinguono da quella melanesiana e si avvicinano più agli aborigeni australiani con corpo tarchiato, naso appiattito al vertice e largo alla base, bocca larga e capelli crespi. I kanaki si dividono in circa 300 tribu e parlano 30 lingue diverse ma in comune hanno la religione e la base culturale tribale ancora ben radicata negli usi e costumi di tutti i giorni.
Nelle società Kanaki non vengono riconosciuti i diritti di proprietà ai singoli e tutti vivono e lavorano in gruppo in villaggi indigeni fatti di capanne circolari di legno coperte da un tetto a punta di foglie di pandano. Il capo tribù ha ancora un ruolo fondamentale della vita del clan e le antiche tradizioni vengono ancora rispettate. Durante la vita di tutti i giorni molti kanaki lavorano lontano dal clan in ambienti più moderni ma una volta rientrati a casa amano riprendere le usanze locali dipingendosi il corpo ed il volto di bianco e ballando l'antica danza di guerra, il pilou-pilou.
I villaggi Kanak sono contraddistinti dalla presenza di una grande casa ovvere una capanna più grande delle altre che è il fulcro delle tradizioni locali. Si entra nella grande casa attraverso una porta bassa e all'interno il tetto, le travi di legno sono unite da robuste piante rampicanti e poggiano sulla colonna centrale in alto simboleggiando il legame del clan con i capo. Il tetto è sormontato da una lancia di legno scolpita che è considerata la dimora degli spiriti ancestrali.
Cara Manu, ti scrivo così capisci che mi sono isritta al blog, ma sai meglio di me quanto ci puoi contare.
RispondiEliminaMentre leggevo su questi kavasaki o come cavolo si chiamano un pensiero mi è sorto spontaneo: ma come sarà la danza pilu-pilu? mandaci dei video.
Buon viaggio e abbi cura di te (un po' mi manchi già)