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S. Joseph, la Cattedrale di Noumea |
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la Cattedrale |
Le celebrazioni pasquali alla Cattedrale di Noumea sono state molto toccanti, coinvolgenti. Innanzi tutto la Cattedrale troneggia sulla città, è superata in altezza solo dal brutto cubo in calcestruzzo dell'ostello della gioventù, dove si possono affittare per l'equivalente di 25 euro a persona spoglie camere a 2 letti con il bagno in comune; se si vuole risparmiare, ci sono le camerate, ma chissà, dormire sarà ancora più difficile, con tutto il va' e vieni degli alloggiati!
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il cubo di calcestruzzo contiene l'ostello |
Ma torniamo a noi, La Cattedrale è un edificio in pietra, posto in alto, proprio sopra il centro città, è in uno stile gotico moderno, ha due torrioni quadrati ai lati della facciata principale, alla quale si accede da una scalinata incrociata... rappresenta l'ascesa a Dio! Sul lato maggiore più basso, proprio quello in corrispondenza della strada dove ho trovato alloggio, una statua di Giovanna D'Arco, neanche a dirlo, la mia eroina preferita, colei che pur di mantenere il principio è finita sul rogo.
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Giovanna d'Arco |
Almeno mezz'ora prima dell'inizio di ogni celebrazione comincia la scalata: si inizia a salire venendo da ogni parte, con ogni mezzo: chi a piedi con le infradito, chi con lussuosi fuoristrada, chi con vetture sgangherate. E ci si ritrova lì, nel caldo della notte, o la mattina presto, uniti dalla stessa fede, gente di tutti i colori, con i colorati vestiti di ogni paese: le indiane avvolte in sari preziosi, le Kanaki con i sgargianti vestiti floreali locali, e non dimentichiamo la comunità vietnamita, con i tipici vestiti in seta dai ricami delicati sopra ai larghi pantaloni... Lunghi capelli crespi, rasta, teste bionde naturali, treccine, meticcie dai capelli rossi, asiatici con i tipici capelli neri liscissimi, c'è anche un ragazzino con una bellissima cresta punk, la famiglia è borghese, si vede, il padre è preso dal suo ruolo di buon capo famiglia, la madre è affettuosa, staranno aspettando che gli passi! E ci siamo ritrovati lì, nel caldo interrotto dallo sventolio dei ventagli, tutti insieme, uniti dalla stessa fede. le celebrazioni hanno un qualcosa di solenne, ricordano quelle del Cammino Catecumenale, ma sono sicuramente più pittoresche e forse anche più sentite. La sera del sabato ci sono stati i battesimi: perchè da noi purtroppo si è perso il significato di questo importante sacramento, quello che ci ammette all'interno della comunità cristiana, tanto più che ci viene impartito appena nati, che lo vogliamo o no. Ai tempi di Gesù, il Battesimo arrivava dopo un percorso della durata di 30 anni, dove il Catecumeno prendeva conoscenza di se e della natura più intima e più profonda del suo spirito. Alla fine del percorso, la sera di Pasqua, cioè il sabato, l'immersione una volta nell'acqua del Giordano, concludeva il tutto. Il simbolismo era forte; era possibile ricordare sempre quando si era stati battezzati, festeggiare la ricorrenza come si fa con il matrimonio: la sera di Pasqua! E sono apparsi, leggiadri, vestiti di bianco, più adulti che neonati, la maggior parte di origine asiatica, con una testa riccia e bionda di donna che spiccava in mezzo al gruppo, a ricevere il sacramento che il Vescovo impartiva loro, ripetendo solennemente le stesse parole, senza mai calare di tono, dando ad ognuno di loro, dal primo all'ultimo, pari importanza... E mi ha ricordato quel venditore di sapone in Siria che, ogni volta che tagliava a metà un cubetto lo annusava e gioiva del profumo d'alloro come se fosse stato divino, alzando gli occhi al cielo, e questo per ogni pezzo comprato dal nostro numeroso gruppo!
E la fila poi per confermare il battesimo! Quante possenti spalle Kanaki circondate da corone di fiori pronti a giurare e confermare il loro credo! E tutti hanno uno sguardo fraterno, le grosse donne Kanaki sono quasi tutte vestite con la "robe missionarie" un camicione lungo con le maniche a tre quarti che i primi predicatori hanno imposto per coprire le loro nudità, non so come facciano a sopportare il caldo appiccicoso sotto lo spesso tessuto, ma ci sono anche donne francesi con le spalle nude, nella mia Parrocchia romana non sarebbe permesso, eppure nemmeno una sciarpina per coprirsi al momento della Comunione. E il celebrante ha anche lui, al posto dei soliti paramenti colorati, una bella ghirlanda rossa, che riprende gli addobbi di tutta la Chiesa.
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altare addobbato |
Sono stata fortunata ad arrivare sull'isola al momento di Pasqua, una delle strategie che avevo pensato per conoscere qualcuno era proprio il frequentare la Parrocchia, dove si spera di incontrare persone gentili; la Croce Rossa poi, dove andrò ad iscrivermi al più presto ed un'altra associazione di volontariato che si occupa di Sida, da noi Aids, proprio come la mia cara Lila; solo, fortunatamente qui la diffusione non è così estesa e si sono riciclati nelle Malattie Sessualmente Trasmissibili, hanno allargato il giro... La loro sede è proprio all'angolo della Cattedrale, dove passa un collegamento internet che sfrutto per mettere ciò che scrivo nel blog, e sono già entrata a ficcare il mio lungo naso. La cosa negativa che ho scoperto (un punto a sfavore dei Kanaki) è che la violenza sessuale sulle donne è molto diffusa, e sarà bene che la sera non mi attardi troppo in rete, visto che sono in centro, sì, ma a fianco alla Caritas, il centro di accoglienza per le giovani madri e il reinserimento dei minori nel mondo del lavoro e che a volte, oltre al barbone con residenza stabile all'angolo, che saluto educatamente, ma da lontano, per evitare che mi si affezioni troppo, qualche strano soggetto in giro lo si vede. Ma ho un talento naturale con gli emarginati e conto sempre molto sul mio bravo angelo custode!
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