venerdì 17 giugno 2011

SALTO DEL NAGHOL

la struttura dalla quale si salta: bambu' e liane!
http://www.youtube.com/watch?v=_QbzU-DlLlM
salto del Naghol: il video completo

http://www.youtube.com/watch?v=bzFyrZKA7B4&feature=youtube_gdata_player
Naghol il primo salto

http://www.youtube.com/watch?v=QfeMzNa5s2A&feature=youtube_gdata_player
Secondo salto

Grande giornata oggi, assisterò al salto del Naghol, manifestazione di tradizione antica che si svolge sull'isola di Pentecost. La leggenda narra che una moglie, per sfuggire al marito si sia arrampicata sugli alberi, e lui dietro; lei, ancora più impaurita, per non cedere alle sue insistenze, si getta a terra, e lui sempre dietro, ma senza accorgersi che la donna si era legata le caviglie con delle liane per non sfracellarsi al suolo, cosa che invece accadde al povero marito. E per celebrare questa triste storia che mi sa un po' di divorzio all'italiana, che ogni anno viene costruita una struttura in bambù sopra una collinetta, dalla quale gli uomini si gettano (con le caviglie legate da liane, sono diventati furbi!) salendo mano mano di livello. La giornata non è delle migliori, la pioggia è intermittente, a volte leggera ed impercettibile ma fastidiosa, a volte ci si rovescia addosso un acquazzone tropicale... Ma non importa, la manifestazione comincia! (Poteva anche essere soppressa per motivi atmosferici.) Iniziano le danze, un gruppo di uomini con il cosiddetto astuccio penico, una foglia per alcuni rossa, per altri ingiallita avvolta intorno al pene e legata alla vita, con i testicoli liberi e ben in evidenza, iniziano i canti di incitamento... Le donne sono a seno nudo con gonnelline di paglia come i bambini... Mentre sto arrancando con il fango fino alle caviglie per cercare di salire, Stump! ecco il primo salto! E non me ne sono quasi accorta! Mi arrampico velocemente e mi concentro, occhi e video ben aperti.
Piano piano inizio a capire dai canti e dai movimenti cosa sta per accadere e quando il salto è imminente, è un rituale che sarà ripetuto dai giovani del villaggio a rotazione; alcuni riescono a saltare fino a 3 volte (incredibile!!) e appena rialzati, con metà del corpo cosparso di terra nera, entrano nel gruppo dei danzatori, come se niente fosse! Sì perché sotto la struttura, nel luogo di atterraggio, due Small Nambas mantengono la terra soffice girandola con piccole zappe tra un salto e l'altro, sostengono la struttura che, chissà, potrebbe anche crollare per lo strappo violento ed aiutano il saltatore a rialzarsi.

i danzatori

small nambas!
 
si', lo so a quello dietro sta andando a fuoco tutto!

i valletti mentre sistemano il suolo
Prima del salto, la concentrazione è fondamentale, ogni uomo ha il suo modo di affrontare la prova e anche questo è uno spettacolo: c'è chi sfida il vuoto con gesti, chi si arcua all'indietro come una molla, c'è anche stato uno che ha fatto una lunga commedia ed alla fine non è saltato, ma è stato divertente, tutto il villaggio ha riso di lui!
Impressionante, realmente impressionante!


Fortunatamente nessuno si è fatto male, al nostro arrivo un uomo con la gamba rotta era stato caricato sull'aereo, ma la caduta non dipendeva dal Naghol, solo un banale incidente.

un poverino con la gamba rotta, ma non per il salto!
Terminata la manifestazione abbiamo ancora lunghe ore d'attesa prima del rientro, qualcuno ha scalpitato perché non riusciva a cogliere la bellezza del contatto con la popolazione, cosa che invece amo molto. Certo i Nambas, una volta rivestiti perdono parecchio fascino, con i loro pantaloncini e magliette sdrucite, sicuramente comperate di seconda mano, ma riesco a riconoscere qualcuno: il capo coro, il vecchio con gli addominali ben scolpiti, chiacchiero qua e la, gioco con i bambini... L'orchestrina che ci aveva accolto all'arrivo nel piccolo aeroporto riprende a suonare, la musica di qui è un'esperienza, hanno una cassa di compensato con una corda tesa da un ramo, ad imitazione di non so quale strumento americano, forse un violoncello, e con questo e qualche tamburo si danno un gran da fare, con buoni risultati. Ma sono timidi e non parlano molto, piano piano e sottovoce. Ci trasferiamo alla spiaggetta, sempre aspettando che il tempo passi, gli uomini si raggruppano sotto gli alberi e iniziano a divideresi i soldi, guadagnati a costo della vita; un saltatore mangia del riso in una foglia di banano: "Non possiamo permettercelo" mi dice il piccolo capo del villaggio, quel cibo è la ricompensa per il suo eroismo! Un po' di riso per gettarsi dal Naghol! Ci vuole fegato! E alcuni comperano un ananas, un po' di Lap lap (cibo locale) prima di rientrare a piedi dalla famiglia, nel villaggetto a 3 chilometri. Sì perchè, vista l'importanza economica che ha per loro questa antica tradizione, la struttura viene costruita dietro la pista di atterraggio dell'aeroporto di Craigh Cove, a Pentecost sud, il più vicino alla capitale Port Vila, in modo da facilitarene l'accesso ai turisti. Certo, è un modo per non perdere le tradizioni e guadagnare qualche soldo un po' per tutto il villaggio, dal saltatore, al coro, alle donne che preparano il cibo... Certo, però.... Che tocca fà pe' un piatto di riso!
l'instabile passerella
ultimo salto da quassù!

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