mercoledì 18 maggio 2011

CROCE ROSSA

 
il direttore dell'illetterisme, dove mi insegnano a parlare francese!
e per vendicarmi do corsi di lingua italiana...

Lo spirito di crocerossina che mi accompagna in giro per il mondo mi ha fatto immediatamente contattare questa organizzazione, tramite la quale sapevo, ero certa di trovare altri pazzi come me che credono di poter compiere azioni concrete per aiutare il prossimo in difficoltà di ogni tipo. Il mio primo contatto è stato divertente, la persona che aveva risposto alla mia mail spedita dall'Italia è una bella signora francese, sposata ad un italiano e fin qui nulla di strano, entrambi erano in Burundi mentre ci vivevo anche io, con il marito ci eravamo anche visti, ma solo una volta, poco prima della mia partenza definitiva dal centr'Africa. Le attività che si svolgono qui sono molto diverse da quelle europee, niente ospedale, niente o poco soccorso, l'attività che al momento mi sembra più sviluppata è la lotta all'analfabetismo, dove mi sono prontamente iscritta, per insegnare a parlare e scrivere la lingua francese decentemente. Questa attività, che doveva essere rivolta alla popolazione Kanak od a chi non sia riuscito a frequentare più di tanto la scuola (non bisogna dimenticare che l'immigrazione in questo paese, anche da parte dell'Italia era di provenienza da paesini abbandonati e da parte di gente giovane che la scuola, ahimè, l'aveva vista poco e da lontano!) l'attività, dicevo, come spesso accade quando nella realizzazione di un progetto si passa dalla fase teorica a quella pratica, ha subito una modifica sostanziale: le maggiori frequentatrici sono ragazze di origini asiatiche, abilmente gestite dal gentile Micael, direttore della scuola, che per ognuna ha un sorriso, una parola gentile, un orecchio pronto ad ascoltare i numerosi problemi di insediamento in questo territorio, da parte delle ragazze che hanno lasciato la famiglia seguendo un lavoro od un marito e si ritrovano sperdute qui, dove non comprendono nemmeno l'alfabeto di una lingua con suoni così diversi da quelli familiari. E spesso i problemi di convivenza con il marito, la mancanza di un lavoro, di mezzi di trasporto, spesso tutto questo diventa un peso insopportabile ed il buon Micael è sempre pronto ad ascoltare, creare un contatto con un'altra ragazza della stessa razza, ad aiutare, ad accompagnare da un avvocato... Devo dire che la sua indole paterna si è messa in opera anche con me: mi ha affidata, per perfezionare il mio sgrammaticato francese a Tania, polinesiana che ha vissuto in nord Italia e che ama il mio paese quanto io ami il suo e sto facendo conversazione in italiano con lei e con una francese, Mari Jo, architetto come me e come me persona che ama viaggiare capire e conoscere; da sole non osiamo spingerci troppo oltre, chissà se insieme non si possa rompere questa barriera di paura ed avvicinarci maggiormente alla cultura locale. Purtroppo mi sono dovuta rendere conto che è bene essere guardinghi, non ci si può avvicinare troppo, non si può.
Un'altra attività alla quale ho partecipato è il Cagobus, si parte con un pulmino attrezzato ad ufficio per andare nei quartieri a cercare persone che abbiano bisogno di sostegno, sempre per la lingua francese, e questo mi permette di recarmi dove da sola non potrei mai andare, ma, ben protetta dalla croce rossa ben visibile sul mio petto. E si fanno esperienze interessanti.
Sono stata coinvolta nella raccolta fondi, è sempre così, le attività mai svolte in Italia, non so perchè, capitano in paesi così diversi, come la mia prima ed unica esperienza in ambulanza, che ho fatto a Parigi e conservo gelosamente il tagliandino per ricordo.
E' molto faticoso stare in piedi tutta la mattina con un bussolotto in mano, sempre più pesante perché mano mano si va riempiendo di monete, con un bel sorriso accattivante stampato in volto, ma qui un aiuto, anche modesto, arriva da tutti, la popolazione è molto sensibile e ben disposta ad aiutare il prossimo: tutti, in particolar modo i meno abbienti, non esitano a mettersi la mano in tasca per dare un contributo, a volte modesto, a volte qualcuno arriva anche a compilare un assegno!
In questi giorni, poi, sto seguendo un poveretto condannato ai lavori socialmente utili, che sta imbiancando la tettoia di calcestruzzo sopra l'ingresso della piccola scuola; è un vero piacere vederlo lavorare: una mezz'oretta per sistemare la scala, una mezz'oretta per guardare con aria dubbiosa il soffitto, una grattatina con la spatola, poi una buona mezz'oretta di riposo... E così via, fino al dopo pranzo quando, dopo essere sparito per un paio d'ore, si deve riposare perché ha mangiato troppo velocemente! E per lavorare più comodamente senza il braccio teso in aria, ha provato a salire sulla tettoia, ma non gli è riuscito, il poverino soffre di vertigini! Non bisogna dimenticare che il suo lavoro è di riparare le reti da pesca....
La Croce Rossa, ancora una volta, mi ha accolta ed ha saputo conquistarmi.


  
miss Nuova Caledonia appena eletta
(naturalmente perché non ho partecipato alla selezione!)
  

semo sempre forti!!!!
 
nota volontaria italiana
   
cagoubus



al 51dove i nostri modelli di quartieri popolari sono stati importati!
qui dove la gente vive in casette per ogni famiglia!!
con la Mami melanesiana

la casa del quartiere, dove ci si puo' riunire e fare varie attività

l'ingresso del palazzo

ancora l'ingresso, e non si sente l'odore!




2 commenti: